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Data pubblicazione:

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO RISOLUZIONE N. 4421 del 11 Gennaio 2013

OGGETTO:

Commercio  su  aree  pubbliche  – Subingresso  -  Validità  contratto  di  trasferimento  del  ramo  d’azienda

Si  fa  riferimento  alla  mail  con  la  quale  codesto  Comune  chiede  il  parere  della  scrivente  Direzione  in  merito  all’obbligatorietà del  rispetto  della  forma  dell’atto  pubblico  o  della  scrittura  privata  autenticata  per  la  valida  conclusione  di  un  contratto  di  trasferimento  di  ramo  d’azienda.

Precisa,  nello  specifico,  che  è stata  presentata  un’istanza  di  rilascio  di  un’autorizzazione per  commercio  su  aree  pubbliche  relativa  ad  un  subingresso  ad  altro  operatore  già  titolare  di  autorizzazione.

A  tale  istanza  è  stata  allegata  una  scrittura  privata  non  autenticata  di  cessione  di  ramo  d’azienda  per  la  vendita  su  aree  pubbliche  di  determinati  prodotti  non  alimentari  sottoscritta  sia  dall’imprenditore cedente  che  dall’imprenditore  subentrante  e  registrata  presso  l’Agenzia  delle  Entrate.

Fa  presente,  tuttavia,  che  ai  sensi  dell’articolo  2556  del  codice  civile  i  contratti  di  trasferimento  della  proprietà  o  di  godimento  dell’azienda  devono  essere  provati  per  iscritto  in  forma  pubblica  o  scrittura  privata  autenticata  e  devono  essere  depositati  per  l’iscrizione  nel  registro  delle  imprese.

Evidenzia,  al  riguardo,  che  l’imprenditore  subentrante,  nel  citare  genericamente  nuovi  orientamenti  ministeriali  o  giurisprudenziali,  ha  sottolineato  che  ove  la  cessione  d’azienda  riguardi  piccoli  imprenditori  (ovvero  imprese  non  soggette  ex  lege  alla  registrazione)  e non  comprenda  il  trasferimento  di  beni  immobili  o  mobili  registrati,  essa  possa  intervenire  con  una  semplice  scrittura  privata  tra  le  parti.

Ciò  premesso,  chiede  un  parere  in  ordine  alla  possibilità  o  meno  di  riconoscere  validità  al  trasferimento  dell’azienda  effettuato  con  semplice  scrittura  privata  non  autenticata  ai  fini  del  rilascio  di  autorizzazione  amministrativa  per  il  commercio  su  aree  pubbliche  per  subingresso.

Al  riguardo  si  precisa  quanto  segue.

In  via  preliminare  si  ribadisce  quanto  disciplinato  dall’articolo  2556  del  codice  civile,  ovvero  che  “Per  le  imprese  soggette  a  registrazione  i  contratti  che  hanno  per  oggetto  il  trasferimento  della  proprietà  o  il  godimento  dell’azienda  devono  essere  provati  per  iscritto,  salva  l’osservanza  delle  forme  stabilite  dalla  legge  per  il  trasferimento  dei  singoli  beni  che  compongono  l’azienda  o per  la  particolare  natura  del  contratto.  I  contratti  di  cui  al  primo  comma,  in  forma  pubblica  o  per  scrittura  privata  autenticata,  devono  essere  depositati  per  l’iscrizione  nel  registro  delle  imprese,  nel  termine  di  trenta  giorni,  a cura  del  notaio  rogante  o  autenticante”.

Da  ciò  ne  consegue  che  nel  caso  di  cessione  di  azienda  o  di  trasferimento  del  godimento  della  stessa,  sorge  l’obbligo  del  rispetto  dell’art.  2556  c.c.  con  la  conseguente  necessità  del  rispetto  del  requisito  formale  del  contratto  e  del  deposito  dello  stesso  nel  registro  delle  imprese  ai  fini  dell’iscrizione.

Con  riferimento  al  dubbio  inerente,  nello  specifico,  l’esistenza,  anche  per  le  piccole  imprese,  dell’obbligo  di  rispettare  le  formalità  previste  dall’articolo  2556  del  codice  civile,  la  scrivente  direzione  ha  già  avuto  modo  di  trattare  l’argomento  con  la  lettera  circolare  del  18  novembre  1999,  n.  498387,  che  si  allega.

Al  riguardo  è  stato  ritenuto  opportuno  acquisire  il  parere  del  Ministero  della  Giustizia,  il  quale  con  nota  n.  5108  dell’11  ottobre  1999  ha  evidenziato  che  l’originario  impianto  del  codice  civile,  secondo  il  quale  i  piccoli  imprenditori,  gli  imprenditori  agricoli  e  le  società  semplici  non  erano  soggetti  a registrazione,  è  stato  modificato  con  la  legge  n.  580  del  1993,  che  all’articolo  8  ha  introdotto  la  registrazione  in  sezioni  speciali  del  registro  delle  imprese  anche  per  le  categorie  da  ultimo  citate,  prima  escluse  dalla  registrazione.

Ad  avviso  del  Ministero  della  Giustizia  tale  iscrizione  ha  funzione  di  certificazione  anagrafica  e di  pubblicità  notizia,  le  quali  “ …  non  sarebbero  pienamente  svolte  se  eventi  così  importanti  nella  vita  dell’azienda  come  quelli  descritti  dall’articolo  2556  c.c.  1°  comma  non  fossero  iscritti  nel  registro  delle  imprese,  sia  pure  nella  apposita  sezione  speciale”.

Ritiene,  pertanto,  che  “per  questa  ragione  bisogna  ritenere  che  l’art.  2556  c.c.  intenda  per  imprese  soggette  a registrazione  anche  le  imprese  di  cui  all’art.  8  n.  580/1993  e  che  quindi  gli  adempimenti  previsti  dall’art.  2556  c.c.  così  come  novellato  dall’art.  6 della  L.  n.  310/1993  debbano  essere  eseguiti  anche  dalle  piccole  imprese”.