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Categoria: VENDITA

Cassazione, sentenza 30 aprile 2014, n. 9540, sez. II civile
* Cassazione, sentenza 23 maggio 2014, n. 11529, sez. III civile

CONTRATTI – VENDITA - «Giusto prezzo» - Fattispecie


Perché si possa configurare la fattispecie del terzo comma dell'art. 1474 c.c., allorquando l'oggetto della vendita non è riconducibile alle ipotesi di cui al primo e secondo comma della stessa norma, è necessario che le parti si siano riferite al «giusto prezzo», cioè abbiano evocato nella pattuizione tale nozione, restando escluso - a differenza di quanto può accadere se l'oggetto della vendita sia riconducibile alle dette ipotesi - che possano assumere rilievo espressioni diverse anche se sostanzialmente equivalenti (come prezzo congruo, adeguato, e simili).
Nella fattispecie del terzo comma dell’art. 1474 c.c. la legge suppone solo che le parti si siano riferite al "giusto prezzo" e, quindi, la previsione non allude al fatto che le parti abbiano previsto di determinare tramite un successivo accordo, non meglio disciplinato quanto a tempi e modi, il prezzo: l’accordo cui fa riferimento il secondo inciso del terzo comma è cioè un accordo non previsto nella pattuizione originaria, ma successivo, che si innesta su una previsione contrattuale che ha fatto riferimento al «giusto prezzo» e non all'accordo stesso.