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Cassazione, sentenza 17 ottobre 2018, n. 26062, sez. II civile

SUCCESSIONI "MORTIS CAUSA" - SUCCESSIONE TESTAMENTARIA - CAPACITÀ - DI TESTARE - INCAPACITÀ - AZIONE DI ANNULLAMENTO - LEGITTIMAZIONE - Impugnazione di disposizione testamentaria per invalidità Titolarità di un diritto successorio in dipendenza dell’accertata invalidità Necessità - Successibile “ex lege” escluso per diseredazione - Inammissibilità per difetto di interesse Fondamento - Fattispecie. 

 

Poiché al fine di giustificare l'interesse ad agire per far accertare l'invalidità di una disposizione testamentaria occorre che si possa vantare un diritto successorio in dipendenza dell'accertata invalidità della stessa disposizione, tale posizione non è riconoscibile in capo a chi, potenziale successibile "ex lege", sia stato validamente escluso, per diseredazione, dalla successione, atteso che la invalidità colpisce, di regola, uno o più singole disposizioni testamentarie, lasciando valide le altre, inclusa quella di esclusione.

(In applicazione dell'enunciato principio, la S.C. ha cassato la sentenza impugnata nella parte in cui la corte di merito, una volta dichiarata la validità della disposizione testamentaria di diseredazione in danno di tutta la stirpe dei fratelli, non aveva riconosciuto il difetto di interesse di questi ultimi all'impugnativa delle singole disposizioni).